Palazzo Chigi affronterà nei prossimi giorni la privatizzazione di Ita Airways per fare un punto in particolare sulle discussioni con Lufthansa. Il governo vuole andare avanti con la cessione della maggioranza del vettore tricolore. E il file si fa sempre più «caldo» anche perché la compagnia — che è subentrata advert Alitalia tredici mesi fa — si avvia a chiudere il 2022 con un rosso di quasi 470 milioni di euro. È quanto spiegano al Corriere della Sera tre fonti a conoscenza dei numeri.
Le tempistiche
L’intenzione dell’esecutivo è quella di trovare la quadra in tempi brevi — in presenza di un’offerta e un piano industriale convincenti — così da garantire all’azienda e ai suoi dipendenti prospettive più stabili e al Paese una migliore connettività intercontinentale. In questo momento gli occhi sono concentrati su Lufthansa che dal 16 novembre è nella knowledge room della società oggi al 100% di proprietà del Tesoro.
Le skilled session dei tedeschi
I tedeschi sono sbarcati lunedì 28 novembre a Roma per una serie di incontri tecnici con i dirigenti di Ita per discutere su finanze, community (cioè la rete di collegamenti) e risorse umane. I nodi da sciogliere sono diversi, spiega chi segue il file, e i conti del vettore potrebbero essere usati da Lufthansa per limare al ribasso il prezzo di vendita. Ita stima di chiudere il 2022 con un Ebitda negativo per 466 milioni di euro, raccontano le fonti, mentre nel 2023 l’obiettivo è registrare un margine operativo lordo di -250 milioni.
Il valore dell’azienda
Con il passare dei mesi il valore dell’azienda si riduce, cosa che spinge a trovare in fretta un companion. A metà 2023 Ita potrebbe toccare i 250-300 milioni di valutazione dagli attuali 450-500 milioni (period circa un miliardo a inizio 2022). L’esecutivo non è disposto a svendere il vettore, mentre i tedeschi hanno bisogno di convincere gli azionisti sui benefici dell’investimento nella compagnia. Non è un mistero che le sinergie con l’aviolinea italiana consentirebbero a Lufthansa di usare Roma Fiumicino — centro nevralgico di Ita — come hub per i voli col Sud del mondo.
La knowledge room
Il gruppo — proprietario anche di Swiss, Austrian Airways, Brussels Airways, Eurowings, Air Dolomiti — sta studiando i documenti contenuti nella knowledge room e lavora alla revisione del marketing strategy nel caso dovesse entrare in Ita. Fonti a conoscenza del file chiariscono al Corriere che il presunto «nuovo piano» di Lufthansa apparso nelle ultime ore su alcuni media italiani con tanto di foto è in realtà un estratto di pagina 3 del «memorandum of understanding» di gennaio 2022 tra Msc e Lufthansa (si veda il documento sotto, ndr). La cordata poi si è sciolta perché il colosso marittimo ha fatto un passo indietro.
L’analisi
«Il ruolo di Ita nel mercato italiano è attraente sia per Air France-Klm sia per Lufthansa, soprattutto per quanto riguarda il segmento premium nel lungo raggio per chi si muove sia per lavoro sia per vacanza», spiega al Corriere Neil Glynn, capo di «Air management tower», società di consulenza e analisi. Ma, sottolinea, «è importante che qualsiasi accordo sia strutturato per limitare l’esposizione a potenziali problemi di manodopera di Ita e alle relative sfide aggressive sui voli di corto raggio». Non solo. Glynn ricorda che chi si prenderà Ita «non dovrà farsi distrarre» e dovrà continuare «con la propria ristrutturazione interna». Un discorso che vale «sia per Air France, dentro il gruppo con Klm, sia per Austrian Airways, Brussels Airways ed Eurowings nel gruppo Lufthansa».